Processo Capuano: arriva la sentenza

Processo Capuano: arriva la sentenza

Processo per estorsione a carico di 7 imputati. Non riconosciuta l’aggravante mafioso. Il Sindaco di Follonica Andrea Benini: “Una sentenza esemplare che dimostra la gravità dei fatti compiuti e la portata criminale degli eventi”
Appena arrivata la sentenza per il “Processo Capuano”, a seguito dell’inchiesta svolta dal Dda di Firenze e che riguardava i reati di “estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, minacce, danneggiamento, incendio, lesioni, furto, corruzione e porto abusivo di pistola”; un processo nel quale il Comune di Follonica si era costituito parte civile nel 2018 (nominando l’Avvocato Alessandro Antichi del foro di Grosseto) ed era stato ammesso proprio in quanto l’imputazione trattava di reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso, non riconosciuto nella sentenza.
“Una sentenza esemplare – dice il sindaco Andrea Benini, appena insediato nuovamente – una forte condanna da parte del Tribunale, nella quale non è stato riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, motivo per il quale il Comune di Follonica nel 2018 si era costituito parte civile. Ma questo non toglie nulla alla gravità dei fatti compiuti e alla portata criminale, riconosciuta dal Tribunale e conseguenza di condanne assolutamente significative, essendo stato riconosciuto il grave sistema estorsivo”.
“L’amministrazione comunale nel 2018 si è costituita facendo una scelta di civiltà – continua il sindaco – scegliendo di schierarsi da una parte: quella dei cittadini onesti, degli imprenditori perbene, della legalità, di chi rispetta la legge e le regole, talvolta facendo molta fatica per le indubbie difficoltà ma che, nonostante ciò, non si piega, non si gira dall’altra parte, non ha paura di ribellarsi e di denunciare. L’amministrazione sta da quella parte e lo ha fatto con l’azione formalizzata nel 2018, prima in Toscana a costituirsi in giudizio in una situazione di questo genere; e ritengo che sia giusto averlo fatto, che sia il messaggio da dare ai cittadini e a tutti, un messaggio di vicinanza e di fiducia contro il sistema di estorsione, illegalità, ma anche di quella zona grigia alimentata da silenzi o connivenze”.
“Ulteriori valutazioni dopo aver letto le motivazioni della sentenza, che saranno disponibili entro 90 giorni da oggi – conclude Andrea Benini – ma sappiamo bene che dobbiamo tenere alta la guardia rispetto a certe dinamiche, non dobbiamo chiudere gli occhi. Al contrario tenerli bene aperti e vigili, per riuscire a leggere certi fenomeni e trovare le modalità per contrastarli, sia a livello repressivo che a livello culturale. Ringrazio gli organi inquirenti e la Procura per aver portato avanti un’indagine complessa, difficile, coraggiosa: e proprio questa è la parte che questa amministrazione e questa città hanno scelto, mettendosi al suo fianco”.
Condanne: 12 anni di reclusione a Evans Capuano, 9 anni a Angelo Murè, 7 anni e 6 mesi a Ausilio Cataldo, 3 anni a Cesare Ferreri, 4 anni e 4 mesi a Dante Martignetti, 2 anni a Giuseppe Imparato, 2 anni a Manuel Bernardini.

 

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