Santa Fiora: offese al Sindaco ed ai consiglieri, consigliere di opposizione assolto

Santa Fiora: offese al Sindaco ed ai consiglieri, consigliere di opposizione assolto

Santa Fiora. È stato assolto dall’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale il consigliere di opposizione del comune di Santa Fiora Riccardo Ciaffarafà, che nel settembre 2014, durante la prima seduta del consiglio comunale offese il sindaco Federico Balocchi e i consiglieri di maggioranza Emiliano Lazzeroni, Isabella Dassalvi, Luciano Luciani, Alberto Balocchi, Eleonora Tattarini, Alessandro Mariotti e Maicol Biccellari, con le parole: “I consiglieri di minoranza non riconoscono agli altri componenti dell’organo collegiale il ruolo, morale e politico, per stare seduti sui banchi della maggioranza perché la loro vittoria si basa probabilmente su un voto di scambio, situazione in merito alla quale è stata data, a suo tempo, comunicazione al prefetto”.
Per queste parole Ciaffarafà era stato condannato in primo grado a otto mesi di reclusione.


La Corte d’Appello di Firenze ha però riformato la sentenza, e Ciaffarafà, assistito dall’avvocato Alessandro Antichi, è stato assolto. Secondo il giudice, per sussistere l’offesa, la stessa sarebbe dovuta essere stata rivolta al singolo pubblico ufficiale invece che all’organo nel suo complesso.

L’offesa non era stata rivolta ad una persona specifica, né era stata diretta a screditare il sindaco o ciascuno dei consiglieri presenti, ma piuttosto era stata funzionale a sottolineare come l’organo collegiale, di cui costoro facevano parte, non poteva ritenersi legittimato dal punto di vista politico e sociale considerate le modalità con cui si era svolta la competizione elettorale.

Il giudice ha rilevato come la campagna elettorale fosse stata caratterizzata da uno scontro molto aspro, che aveva portato alla vittoria di Balocchi per soli 12 voti.

Ciaffarafà, sempre secondo il giudice, aveva dunque riassunto in una frase ad effetto il pensiero di molti dei suoi elettori, che si sentivano defraudati per una manciata di voti a causa delle condotte clientelari dell’avversario. La critica si concretizza nella manifestazione di un’opinione (di un giudizio valutativo). L’esercizio del diritto di critica politica, così come secondo l’interpretazione della Suprema Corte include anche la manifestazione di espressioni oggettivamente offensive della reputazione altrui, la cui offensività possa trovare giustificazione nella sussistenza del diritto critica.

Ciaffarafà è stato dunque stato assolto, in riforma della condanna di primo grado, dall’imputazione di oltraggio a pubblico ufficiale. “Condannato per aver espresso, da capogruppo in consiglio comunale, un giudizio politico nel non riconoscere quella elezione come legittima, dopo nove anni di calvario giudiziario oggi è arrivata la sentenza che mi assolve” ha commentato Ciaffarafà.

(articolo a cura de IlGiunco.net)

 

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